Le domande di cancellazione o di annotazione di avvenuto pagamento sono rivolte al presidente della Camera di commercio.
- Consulta la Guida alla cancellazione dei protesti - vers. 2022 (14 pagine, 148 kB)
Domanda di cancellazione per avvenuto pagamento
La domanda di cancellazione dal Registro informatico dei protesti per avvenuto pagamento è consentita esclusivamente con riferimento alle cambiali tratte e ai pagherò cambiari.
Pagamento entro 12 mesi dalla levata del protesto, in presenza dei titoli in originale
Il debitore protestato che abbia eseguito il pagamento della cambiale o del vaglia cambiario entro 12 mesi dalla levata del protesto, può presentare domanda di cancellazione alla camera di commercio del luogo di levata. L'istanza deve essere accompagnata dal titolo in originale, munito del relativo atto di protesto e quietanzato. È consentita la presentazione di un'unica istanza per richiedere la cancellazione di più protesti.
Il diritto di segreteria è fissato in € 8,00 per ciascun protesto del quale viene richiesta la cancellazione. La domanda deve essere presentata dall'interessato, con l'applicazione di una marca da bollo di € 16,00.
>> Modello domanda di cancellazione (file in formato pdf compilabile);
Pagamento entro 12 mesi dalla levata del protesto, in assenza dei titoli in originale e irreperibilità del creditore
La domanda di cancellazione dal registro informatico dei protesti, in caso di irreperibilità del creditore e di assenza dei titoli in originale è consentita, previa costituzione di un deposito vincolato al portatore (art. 9 del D. P.R.290/1975, attuativo dell'art. 12 della Legge 349/73), esclusivamente se il pagamento (con costituzione del deposito vincolato per l'importo dell'effetto con l'aggiunta di interessi e spese), viene effettuato entro un anno dalla data di levata del protesto.
Il diritto di segreteria è fissato in € 8,00 per ciascun protesto del quale viene richiesta la cancellazione. La domanda deve essere presentata dall'interessato, con l'applicazione di una marca da bollo di € 16,00.
Domanda di cancellazione per riabilitazione
Il debitore che abbia pagato l'assegno o la cambiale e non abbia subito ulteriore protesto, decorso un anno dalla data di pubblicazione del protesto, può inoltrare, al presidente del Tribunale di residenza, una richiesta di riabilitazione.
Domanda di cancellazione per erronea o illegittima levata del protesto
Domanda di annotazione di pagamento
Domanda di rettifica dati di protesti (per ufficiali levatori)
L'ufficiale levatore può presentare domanda di rettifica di pubblicazione dei dati dei protesti qualora, dopo la pubblicazione sul registro informatico, vengano riscontrati errori materiali.
Il diritto di segreteria è fissato nella misura di € 8,00 per ogni protesto di cui si chiede la rettifica. La domanda deve essere presentata dall'interessato, con l'applicazione di una marca da bollo di € 16,00.
>> Modello domanda di rettifica (per gli ufficiali levatori) (file in formato pdf compilabile; 126 kB)
Modalità di presentazione delle domande
Le domande possono essere presentate da terzi o trasmesse per posta già firmate, con allegata la fotocopia del documento di identità del sottoscrittore, oppure consegnate agli uffici di sportello della Camera di commercio e firmate in presenza dell'impiegato addetto (con l'esibizione di un documento di identità).
Il protesto, se non cancellato prima per avvenuto pagamento, per erronea/illegittima levata o per avvenuta riabilitazione, è automaticamente cancellato dal Registro informatico dei protesti trascorsi cinque anni dalla data di registrazione.
In entrambi i casi al soggetto interessato viene riconosciuto il diritto all’oblio, per cui il protesto cancellato deve considerarsi come mai avvenuto.
Alle risultanze della Camera di commercio devono adeguarsi tutte le banche dati o archivi paralleli, anche privati (istituti di credito e società che erogano finanziamenti).
Alla pagina www.garanteprivacy.it sono disponibili informazioni relative alle modalità per richiedere l’aggiornamento, la rettifica o la cancellazione dei dati contrastanti con quanto riportato nel Registro informatico dei protesti e, in mancanza di adeguamento o di riscontro, per la proposizione del ricorso al Garante della privacy.